Linguista, filologo e critico letterario russo. Terminati gli studi a Mosca
sotto la guida di grandi filologi, unì la critica erudita
all'attività letteraria militante, partecipando all'elaborazione di
programmi artistico-letterari, ad esempio con Majakovskij, fondando il Circolo
linguistico di Mosca e collaborando alla definizione dei principi poetici della
scuola formalista di critica letteraria (V.
FORMALISMO). Trasferitosi in Cecoslovacchia nel 1920, diede vita, con
N.S. Trubeckoj, al Circolo Linguistico di Praga in cui si posero le basi sia
della moderna fonologia, che
J. studiò in senso diacronico, sia
soprattutto del cosiddetto Strutturalismo "praghese". Per sfuggire all'onda
nazista ormai dilagante, nel 1939
J. passò in Scandinavia e nel
1941 raggiunse gli Stati Uniti dove visse fino alla morte, insegnando in diverse
università americane. Fra i maggiori esponenti dello Strutturalismo,
sviluppò i suoi studi sulla pura "letterarietà", individuata nella
struttura stessa della lingua, sulle leggi fonetiche, sulla critica letteraria e
filologica, indirizzata particolarmente verso il campo delle lingue slave. Tra
le sue opere citiamo:
Osservazioni sulla evoluzione fonologica del russo
(1929),
Principi di fonologia storica (1931),
Lingua infantile, afasia
e leggi fonetiche generali (1941),
Le gesta del principe Igor (1948),
Saggi di linguistica generale (1964-67),
Una generazione che ha
dissipato i suoi poeti (1975) e
Magia della parola (1980) (Mosca 1896
- Boston 1982).